La curatrice della mostra

"Lo Spazio Dentro" rappresenta un traguardo che inseguivo da molto tempo: fare incontrare la pratica spirituale, che è alla base della mia vita, con il mio amore per l'arte, avendo svolto la mia professione nei maggiori musei in Messico e a Miami.
Nei tanti anni di lavoro come curatrice d'arte e assistant director al Museo del Palazzo delle Belle Arti, così come direttrice e curatrice al Museo Nazionale dell'Arte, entrambe a Città del Messico, ho potuto constatare quanto l'Arte abbia la capacità di toccare persone di diversa estrazione, portando nutrimento ed esperienze importanti. Nel 2007 incontrai il mio maestro Daniel Odier. La mia vita e anche il mio lavoro cambiarono profondamente, aprendomi ad una diversa visione del mondo. L'adesione coerente alla mia coscienza diventò molto più importante del mantenere una posizione professionale e i miei progetti, da allora, si indirizzarono piuttosto alla creazione di esperienze condivise di gioia che all'imposizione di un mio punto di vista. La pratica divenne il mio fondamento e le mie ricerche trovarono risonanza con il mio più profondo desiderio di vivere a partire dall'amore assoluto. Alcuni progetti costituirono delle linee guida per sviluppare una nuova metodologia di lavoro in ambito curatoriale, basata sull'aderenza alla realtà e sull'arricchimento dei contenuti di una mostra. L'interazione interdisciplinare e la pratica dell'Ascolto divennero le fondamenta del mio lavoro, che oggi baso su interviste preliminari con gli artisti, essendo io l'organizzatrice dei contenuti. Ho imparato ad interagire con loro e ad aprire uno spazio, facendo diventare il mio lavoro un nucleo di connessione. Ho compreso che la costruzione di un evento è molto lontana dall'avere semplicemente la sua paternità. I progetti portati avanti con questa metodologia hanno ricevuto importanti riconoscimenti grazie alla loro concezione diversa e alla loro originalità.

Recentemente ho fondato un'organizzazione no-profit, The ANTproject, per dare supporto al processo creativo, dove gli artisti possono interagire fra loro. Sono convita che una struttura orizzontale possa creare un campo unificante tra i partecipanti, rafforzando sia i singoli che la comunità. "Lo Spazio Dentro" è la prima mostra indipendente, organizzata insieme a Silvia Burli, per ricordare l'Arte nel contesto spirituale. La realizzazione di questo progetto, attraverso l'esperienza degli artisti partecipanti, ha già portato inestimabili rivelazioni sull'incontro della pratica spirituale con il processo creativo.

Guadalupe GarcÍa

The curator of the exhibition

Lo Spazio Dentro represents the goal I've been pursuing for long time as the meeting of my life's foundation, which is the spiritual practice, and my passion and love for art with a lifelong career in major museums in Mexico and Miami.
Throughout many years as curator and assistant director at the Museo del Palacio de Bellas Artes, as well as exhibition director and curator at the Museo Nacional de Arte, both in Mexico City, I had the opportunity to learn in a direct experience about the capacity of art to touch people from diverse backgrounds providing nurturing and meaningful experiences. In 2007 I met my spiritual master, Daniel Odier. My whole life and career turned intensely inward toward the dismantling of my entire worldview. The congruence with my consciousness became far more important than holding a position and my projects since then were focused on creating a shared experience of joy rather than to impose a point of view. The practice became my foundation and from there my research found resonance in my deepest wish to interact from absolute love.

Some projects gave me the guidelines to develop a methodology to work in the curatorial field toward the accuracy with reality and the enrichment of the content of an exhibition. The interdisciplinary interaction and the practice of listening became the foundation of my work. I based the methodology on interactive talks with content creators being myself the organizer of information. I learned to open spaces for others to interact and kept my work as a connecting nucleus, realizing that the construction of reality is very far from having an authorship. The resulting projects gained important recognition due to their originality and diversity of ideas. My late career has taken me to found a non-profit organization, The ANT Project, to support the creative process of artists through interaction among them. I have the certainty that a horizontal structure of interaction can create a unified field among the participants, strengthening the individuals and the community as well.Lo Spazio Dentro is the first independent exhibition in collaboration with Silvia Burli to acknowledge art in the context of spirituality. The realization of this project has already brought invaluable revelations about the meeting of spiritual practice and creative process from the experience of the participant artists.

Guadalupe GarcÍa

© 2019 Silvia Burli&Guadalupe Garcìa
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