Come è nata la mostra 

All'inizio, organizzare la mostra era solo un'idea che mi venne dopo aver conosciuto Anna Isopo della galleria ArteBorgo. Successivamente, parlando con i miei amici e ricevendo incoraggiamenti, pensai che il mio proposito meritava di essere realizzato. Ciò nonostante, non sapevo come procedere, perché non avevo esperienza nel campo.

Quando Anna Isopo mi confermò che la galleria era disponibile alla fine di marzo 2019, decisi di abbandonare le mie esitazioni.
Sapevo che la mia amica Guadalupe García era una curatrice d'arte e la contattai per farmi aiutare. I suoi suggerimenti ben presto divennero attiva partecipazione e, non c'è dubbio, questa mostra non sarebbe mai stata possibile senza il suo insostituibile lavoro. Ho scelto di intitolarla "Lo Spazio Dentro", perché è un progetto che racconta di un luogo che è contemporaneamente intimo e connesso al tutto.

Negli anni di pratica con Daniel Odier, ho potuto sperimentare quanto l'insegnamento sia legato al processo creativo, perché quando si riconosce e si abbandona l'automatismo di tanti meccanismi psicologici, il rapporto con la realtà ne risulta profondamente cambiato, e affiora spontaneamente un nuovo approccio, spesso segnato, appunto, da uno slancio creativo inaspettato. Farlo conoscere al pubblico è contemporaneamente un omaggio alla Pratica e un invito ad una esplorazione più profonda di se stessi. Durante un seminario di Daniel Odier, ad agosto 2018, gli parlai della mostra e gli chiesi se gli sarebbe piaciuto aprire l'inaugurazione con una sua conferenza. Rispose di sì e, da quel momento, il progetto partì ufficialmente.

Guadalupe si è incaricata della selezione degli artisti e di tutti i testi curatoriali. Io mi sono occupata dell'organizzazione dell'evento, dell'ideazione e stampa dei materiali e della traduzione in italiano dei testi.
"Lo Spazio Dentro" è totalmente autofinanziato, perché è il risultato di un progetto condiviso con molti amici che, grazie ad un crowdfunding, sono diventati la linfa di questa iniziativa.

Mentre sto scrivendo, siamo a metà gennaio, e c'è ancora tanto lavoro da fare. Voi state leggendo questo catalogo, segno che il nostro scopo è raggiunto.

Silvia Burli


How the project came into being

At first, to organize an exhibition was just an idea, which came to my mind after having met Mrs. Anna Isopo of ArteBorgo Gallery. Later, talking with my friends and receiving their encouragement, I thought that this idea was worth being turned into something real. Nevertheless, it was not clear to me how to achieve it, having no experience in this field.

When Anna Isopo confirmed to me that the gallery was available at the end of March 2019, I decided to leave my hesitations behind, and I got down to work to the project.
I knew that my friend Guadalupe García was an art curator, and asked for her advice. Her suggestions soon turned into active participation and without her unique contribution, this exhibition would no doubt have been impossible. I gave the name « Lo Spazio Dentro » to the project, as this initiative talks about a place which is at the same time intimate and connected to all that exists.

Through the years of my practice with Daniel Odier, I have experienced how far his teachings are linked to the creative process. Practicing, in fact, leads to a crucial change, where the automatic psychological approach to reality is gradually abandoned, leading to a more spontaneous, unexpected, creative relation with it. To me, talking to people about this means honoring the practice and, at the same time, extending an invitation to more deeply explore oneself. During a workshop with Daniel Odier in August 2018, I told him about the project, and asked if he would like to join the opening day and give a conference. He accepted, and from that moment this adventure officially began. Guadalupe took care of selecting the artists and writing the curatorial texts. I took care of the organization, italian translation, concept and design of printed materials.

Lo Spazio Dentro is totally self-financed, and this is most precious to us, because it is the result of a shared project sustained by crowdfunding, where all the friends who joined have become its lifeblood.

While I am writing, in mid-January, there is so much work yet to do. You are reading this catalogue, so the goal is reached.

Silvia Burli

© 2019 Silvia Burli&Guadalupe Garcìa
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